Cosa significa "ribilanciare" un portafoglio e ogni quanto va fatto?


Il ribilanciamento consiste nell’adeguare le proporzioni degli strumenti in portafoglio per riportarle ai pesi originari. Serve a mantenere l’allineamento tra l’asset allocation definita in fase di pianificazione e l’andamento reale degli strumenti nel tempo. Ad esempio, se una componente azionaria ha avuto una forte crescita, il suo peso aumenterà rispetto alle obbligazioni, spostando il profilo di rischio complessivo. Ribilanciare permette di riportare l’equilibrio iniziale, vendendo ciò che è cresciuto e comprando ciò che è rimasto indietro. In genere, si consiglia di farlo con cadenza annuale o al superamento di soglie predefinite di scostamento. È una tecnica fondamentale per contenere il rischio nel tempo e rispettare la strategia pianificata.

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